Vi proponiamo il diario scritto dal pluricampione Homar Leuci a seguito del suo Record Italiano AIDA in assetto costante con -105 mt.
Vertical Blue, Deans’ Bluhole Bahamas – 1 maggio 2016
Buongiorno a tutti,
eccomi qui a raccontare la storia ed esperienza del vertical blue 2016, la competizione più importante al mondo di apnea profonda, una competizione alla quale un atleta non può non avere voglia di fare almeno una volta nella sua carriera. La competizione prevede la partecipazione a tre specialità dell’assetto costante: costante, rana, immersione libera.
Ora vi racconto che Cosa c’è dietro le prestazioni sportive di alto livello.
Io partecipo per l’assetto costante,per incrementare il mio record di assetto costante con -104 mt. stabilito nel 2013 a novembre presso l’Only One apnea center di Sharm el Scheick, la rana non la faccio da tempo e l’immersione libera non facevo un tuffo fondo dal 2007, dunque direi non certo la mia specialità.
Poco tempo prima della mia partenza, dopo mesi di pianificazione, sia monetaria, la spesa per partecipare alla competizione più gli allenamenti è onerosa,scopro a y40 che la mia mono era scollata e aveva una frattura tra le scarpette nel carbonio. Per fortuna a Massimo Negrini ha fatto un miracolo, in una sola settimana mi ha dato due mono, due prototipi, che non avevo mai testato, si sa -42 mt. non sono come -100, e tra le due ne ho scelta una, Massimo è stato bravissimo, ha avuto zero tempo e mi ha dato una mono che rispecchiava le mie caratteristiche.
Arrivato nel blue hole, a fine marzo, sono carichissimo, mi sono allenato duramente tutto l’inverno, sono stato un 4/5 volte a y40, per tenere un po’ il bloodshift allenato, ma questo momento della stagione per me è una vera incognita, in genere vado in acqua per fare le prestazioni a settembre, dopo una stagione di tuffi in calabria, a “casa”, dove ormai mi alleno dal 2011 e con i miei amici del Blue, faccio tuffi nel profondo e sto bene, ed è qui che creo lo zoccolo duro della mia preparazione in profondità, con Camillo Viscomi al mio fianco, che gestisce tutta la parte di sicurezza e con i miei fedeli amici che saluto: Alessio Pacello, Nino Pizzichemi, Nando Formisano, Luigi Morello, loro mi fanno sentire tranquillo e posso dare il massimo, non a caso insieme abbiamo vissuto tante avventure ed abbiamo siglato tanti record tra cui quello indimenticabile del variabile CMAS con -131 mt.
Tornando alle Bahamas, i primi tuffi vanno abbastanza bene, la tabella di marcia che mi ero preposto prevedeva l’alternanza ponderata tra giorni di tuffi e giorni di scarico, 3 settimane di allenamento più i 9 gg di gara, sembra tanto tempo, in realtà giusto il tempo per andare giù, e non prevedeva tanti errori.
Le condizioni del blu hole sono ottimali ma hanno caratteristiche specifiche alle quali bisogna adattarsi. L’acqua è tra i 25-26 gradi tra i -0 e -20 mt. poi si abbassa di un paio di gradi e rimane costante, non male abituati al mediterraneo. Il buio totale nelle giornate di chiaro arriva da i -70 mt. circa, nelle giornate di torbido il nero arretra ed arriva prima, in fin dei conti si è in buco, per quanto immobile dalla corrente, è largo,ma è pur sempre un buco nero, io lo ribattezzerei Black Hole, più che blue..
Le condizioni strepitose invece sono in partenza, acqua immobile, caldo in superficie, condizioni ideali per preparare il tuffo…
La mia escalation ed incrementi sembra ottima, i primi tuffi, dei 13 che avevo programmato pre gara, vanno lisci e sembrano far ben sperare: -60;-72;-77;-81;-84, tutti in costante, chiudo la prima settimana soddisfatto, ma un po’ allertato, il buio in profondità non mi consente di vedere nè il piattello, nè il cavo, dunque non mi fa stare per niente tranquillo e rilassato come dovrei, ni più i tempi dei miei consueti tuffi sono maggiori di circa 20/25″, un eternità… comincio ad allertarmi…
la settimana centrale delle due di preparazione è una vera incognita al punto che la testa comincia a fare pensieri strani e non del tutto positivi…
Decido di fare un tuffo in FIM, che non avevo calcolato nemmeno, giusto per testare la forma apneistica e compensatoria, e controllare se la spinta della mono e delle gambe era determinate. Faccio un bel tuffo a -84 mt., dalle sensazioni delle grandi occasioni, un tuffo libero! libero da tensioni, rilassato, bello da vedere, mi sento unito all’acqua, un vero tutt’uno con il Mare, fluido e deciso nell’intrecedere.. mamma mia! mi dico… ho ancora i miei super poteri!!
Per mantenere il rilassamento giù nonostante il buio, decido di fare come faccio al Lago, far scorrere una mano lungo il cavo, per sapere che sono li, e l’altra lungo il corpo. Questa posizione non è propriamente idrodinamica, ma molto efficace dal punto di vista del rilassamento , che è tutto la sotto!. Con questo tuffo per la prima volta raggiungo il piattello, e lo so perchè lo tocco, lo accarezzo, ma ancora nel buio non posso vedere che aspetto ha. In FIM, siccome non devo staccarmi dal cavo mai, eseguo tutto il tuffo ad occhi chiusi.. tutto il tuffo completamente ad occhi chiusi, davvero un tuffo nel profondo dell inconscio…
il giorno dopo rimetto la mono… tragedia.. durante la notte mi è scoppiato il dolore al dente, fino a quel momento doloroso ma gestibile, mi è saltata un otturazione e con il nervo scoperto il dolore diventa insopportabile, devo prendere un antidolorifico, cosa non faccio mai, mi intontisce ed è temporaneo… dopo una nottata insonne, vado in acqua deciso per i -90..
mi giro a -84, mi si incastra il lynard nel nero…. dopo circa 15″ di lavoro e di spinta per disincastrarlo e i pensieri che si agirano nella testa minacciosi, pensando se staccarmi e rimanere nel nero senza direzione e senza sistema di sicurezza contrappeso oppure tentare un ultimo strattone… mi sgancio, ce la faccio… nuoto verso la superficie, demolarizzato e in grave ritardo.. esco dopo 2′ e 50″, in genere un tuffo a queste profondità mi prende 2′ e 10″ prendendola comoda..esco deoralizzato, e affaticato..
questo tuffo aumenta le pressioni.. sono lento, sono teso e la compensazione non funziona a dovere, non vedo nulla e mi da noia.. insomma non va! Mi lecco le ferite, ragiono, mi rilasso, mi concentro, mi guardo allo specchio, mi guardo dentro, mi interrogo, mi domando… non trovo risposte…
la notte mi esplodono dei bubboni su tutto il corpo, ne conto circa 90, all’improvviso, pruriginosi.. un inferno… aggiungendosi al dente, sono ridotto male, per fortuna il giorno successivo è di scarico… vado in ospedale:” a long island
mi dicono, il dentista passa una volta al mese, in genere a fine mese, ma sei fortunato, domani sarà a nord”.. Nel contempo mi assicurano che i bubboni prurigionosi su tutto il corpo non sono un intossicazione alimentare o una malattia infettiva, ma degli insetti invisibili, che aggrediscono in massa e pungono come le zanzare, solitamente al tramonto.. Abolisco la mia sessione di yoga al tramonto evitando di essere divorato.. e vado dal dentista che mi rimette a nuovo con una pasta provvisoria.. un Uomo nuovo! si ri inizia con i tuffi.. anche se devo smaltire l’antistaminico e antidolorifici vari e l’atibiotico per il dente..
Torno in acqua, ormai il ritardo sulla tabella di marcia è abbastanza elevato, ma non mi scoraggio e vado i -92 mt..
Flop di nuovo!, chiudo girando prima con -88.. e a fatica… mi fermo, anzi mi devo fermare, devo raccogliere i pensieri, devo ascoltarmi, devo capire cosa non funziona.. l’apnea è informissima, faccio tempi nel riscaldamento che sono il linea con i moneti migliori e più..
le gambe invece sono cotte, ma è impossibile con tutto l’allenamento che ho fatto d’inverno..la compensazione non funziona, ma forse è la tensione, le gambe non spingono, o forse è la mono… insomma devo fermarmi e decidere cosa fare come fare , la gara è alle porte, inizia il 22 aprile, oggi è il 16… e sono a -88… i -105 sono ormai lontanissimi….
Scruto le stelle mi consulto con Marco Nones, con Camillo Viscomi, mi suggeriscono mi tengono calmo mi aiutano a ragionare… Ho gli occhi di tutta l’italia puntati addosso, sono l’nico italiano al vertical blue, voglio fare bene, voglio onorare l’apnea italiana, voglio avere il mio posto tra i grandi dell’apnea… voglio con grande fermezza essere me stesso, essere Homar Leuci, con la sua determinazione, con la sua forza, con la sua mente di ferro, ma sta volta non è facile, troppe cose contro, troppe incognite, forse non ce la faccio, forse non è il monento.. forse… forse…
Prendo una decisione ponderata!!!! la gara è alle porte, mancano 4 gg, forza Homar !! tira fuori la grinta, tira furoi tutto e tieni tutto dentro e vai!! spacca tutto….
segue la competizione….
… -4 giorni alla cerimonia iniziale..inizio gara 22 aprile..
giorno 16 Aprile : decisione presa! , l’indomani avrei provato la compensazione,forse un piccolo e banale movimento della lingua in fase di carico poteva essere responsbile della non corretta compensazione in profondità, almeno così avevamo stabilito via sms con Marco Nones, con due o tre tuffetti, nel giorno di scarico previsto, avrei subito sperimentato se la strada era giusta, senza intaccare la forma fisica e rispettando il giorno di stop… FUNZIONA!!! sono felice! forse il problema compensatorio è a posto…
rifaccio la tabella di marcia in corsa e decido per recuperare le sensazioni di benessere durante il tuffo di arretrare la profondità e decido di puntare sulla FIM! In immersione libera fino a quel momento avevo fatto un solo tuffo, ma credevo che sarebbe andata bene, dopo tutto con la mono non scendevo, duqne non avevo tanta scelta. Decido dunque di saltare il giorno di scarico e procedere per gradi : -80 mt. il giorno 18; se fosse andato bene avrei fatto -85 mt. il 19; -90 il giorno 20; scarico il 21 e il primo giorno di gara il 22 aprile avrei tentato il nuovo record italiano in FIM….
Bene! primo tuffo -80 eccezionale… mi sento bene, la compensazione funziona, avevo anche finalmente la torcia per illuminare il cavo, che si applica sulla testa, ma nemmeno mi servira in FIM, tanto ad occhi chiusi sentivo tutto benissimo facendo scorrere la mano sul cavo.. piattello! uscita ottima… Procediamo con i -85 mt… Ottimo! un altro centro e la motivazione si fortifica, siamo solo a -10 mt. dall’obiettivo numero uno…. – 90 mt.. sciolto e determinato…mi si schiariscono le idee.. si allenatno le tensioni, ora so che ce la posso fare, ora so che ci sono, ora so che il primo giorno di gara farò -95 mt. e rilassato…
Primo giorno di gara: vado tranquillo al blue hole, determinato… vedo le dichiarazioni.. ma non vedo la consueta dizione di NR sul tabellone,di fianco al mio nome, che significa tentativo di record nazionale, che avrebbe portato a 9 i tentativio del giorno..
Non mi importa niente, sono deciso, concentrato, determinato, sciolto e curioso di come avrei affrontato il tutto… primo tuffo di riscaldmaneto, per riscaldare i motori.. ottimo, esco dallì’acqua guardo la mia compagna Paola sulla piattaforma e le dico: “stai tranquilla lo facciamo! ” lei mi guarda e mi dice: “non ho dubbi, e li farai tutti e due”
3′ e 07″ dopo esco con il cartellino in mano, tranquillo, molto lucido e molto felice!!! è record!!! così dal cilindro… una cosa inaspettata, non programmata… assolutamente venuta in maniera naturale… Poco tempo per festeggiare e poi di nuovo concentrato sui prossimi tuffi.
Il giorno dopo leggo sui social una polemica sull’invalidità del mio record per questioni burocratiche… e venivano dall’italia queste polemiche!che tristezza infinita! dopo aver fatto un record sacrosanto, bello, pulito, ma anche sofferto per tutto ciò che c’era dietro, davanti a 3 giudici internazionali, telecamere, spettatori e l’Italia.. il mio paese, mi è contro, e mi strozza la felicità di tanti sforzi, di tanto imegno, di tanta sofferenza… nemmeno il tempo e la gioia dei festeggiamenti…e pensare che io mi sento così italiano, con la bandierina stampata sul petto, e invece mi rendo conto che gran parte di essa è li che aspetta il mio fallimento!!! aspettano di vedermi in ginocchio, non ne comprendo le ragioni, ma mi rimbocco le maniche, resto concentrato, Marco Cosentino mi da la forza di credere ancora in un ideale pulito di sport e di apnea, e lo ringrazio per essermi stato vicino in quel momento, come ringrazio i fratelli Lodetti, che da lontano erano molto vicino… Il record italiano in FIM aida che inizialmente era valido solo all’estero, in tutto il globo, tranne che nel paese Italiano, diventa record ufficiale anche nel mio paese… che amaro in bocca resta comunque..
Il mio vertical blue pare inizi in discesa.. o quanto meno sotto una buona stella.. eh si, davvero sotto una buona stella, come quella che ho trovato il giorno 23 aprile sulla spiaggia, caduta dalla Francia, notoriamente paese antagonista dell’Italia da sempre, ma mi pareva un segno del destino. L’italia mi girava le spalle, e la Francia mi tendeva una mano!!!
Il mio nuovo amico Stephane Tourreau, aveva il mio stesso numero di piede e caratteristiche apneistiche simili alle mie… gli chiedo a mezza bocca se mi avrebbe potuto prestare la sua unica monopinna.. che suonava come chiedere ad un pilota di formula uno la sua vettura per entrare in pista. In fin dei conti siamo competirors, siamo antagonisti, ma lui approva!! io gli dico che al suo posto non so se varei fatto la stessa cosa, non ne aveva una di riserva, ma lui me la presta..
Il giorno dopo decido allora di dichiarare -95 mt. in gara, avendo fatto -95 in FIM, e di fatto, senza mai aver provato la mono di Stephane.. sacrifico il tuffo di riscaldmaneto per provare la mono…. funziona, la calzata può andare e la durezza della mono va…
parto…. vado… ce la faccio.. -95 mt. puliti e buoni.. e vedo per la prima volta il piattello tutto illuminato ed il cavo in risalita con la torcetta….
ottimo davvero… penso: ce la posso fare!!
il giorno successivo, sempre per gradi, decido in un -99 mt., misura che non mi porta bene, ma non volevo dichiarare -100, esco bene. dico un a parola in italiano nel protocollo e dunque sono squalificato, ma non mi importa, alla classifica finale non avevo mai pensato… dunque il mio obiettivo erano i -105 mt. con la mono, ora intravedevo la possibilità di farcela, e far tacere le voci dentro di me, quelle dell’insuccesso, e fare crescere quelle del successo, quelle dell’impossibile che diventa possibile, quell’onda di entusiasmo che solo quando riesci a fare quello che tutti pensano che non sia possibile, tutte le avversità sono presenti, sembra farsi strada, ti viene una forza eccezionale e tutto si schiarisce e diventa nitido, con i colori vivi, e sembra possibile..
Vado, tento i -105 mt. in partenza quasi non ci credo, sono li dopo un milione di avversità a giocarmi il record, mi dico che dovrei essere già felice così… ma non mi accontento, vado giù, parto deciso, veloce, appuntamento con il profondo abisso! mi lascio cadere, sono pronto, sono rilassato, volo nell’acqua nera… nel buio… volo verso il mio limite.. e gli vado incontro tranquillo e deciso.. suona l’allarme dei -90, mi sveglio dal torpore del rilassamento, suona subito quello dei -100, sono già qui…sento la pallina scivolare sulla mano, ci sono!!! afferro il cavo, mi giro come un rapace sulla preda, stacco il cartellino, un brivido mi scorre sulla schiensa.. ce l’ho.. l’ho preso.. stai calmo tranquillo, chiudi gli occhi e sali… via come il vento nell’acqua… scivola e concentrati.. belle falcate ed ecco la luce fioca… ecco l ‘assistente dei -40. Marco Cosentino mi aveva dato l’appuntamento proprio la, Stephen a -30 mi fa un suono, rispondo con il ditino in segno di ok ci sono ce l’ho…. procedo, mancano circa -10 mt. alzo la testa, sono felice!! un altra volta ce la hai fatta Homar sei grande, mi dico, guardo come uscire in direzione dei giudici, mi attacco al cavo, tutti mi dicono respira !!! respira!!! Mi trovo con gli occhialini alzati che faccio il segno di ok, dopo 3’.
Aihh.. mi accorgo che avevo fatto un piccolo Dai e vai, così chiamo la piccola perdita di coscienza, il piccolo black out, che rende non valida la prova, che peccato! ma ci sono…
il giorno dopo sarebbe stato di scarico e poi avrei avuto due tentativi, due giorni di gara ancora, sta volta uno dietro l’altro..
Non avevo fatto i conti con il fatto che Stephane stava incalzando con le metrature e ci siamo trovati uno dietro l’altro in starting list, troppo poco tempo per scambiarsi la mono, niente, mi toccano due giorni di scarico forzato..ma forse meglio, due gg per riposare le gambe e per prapare la gara a livello di tensione, un altra volta all’ultima chance, un altra volta con una sola possibilità, un altra volta al pelo, …..
un colpo solo, l’ultimo colpo, e devi fare centro…
appuntamento al 1/05… il primo maggio 2016, ultimo giorno di gara di Homar Leuci al VB2016..
il giorno dopo sarei dovuto partire perchè volevo essere a casa a Milano per festeggiare il compleanno di mio figlio….
1/05 maggio 2016, ultimo giorno di Gara di VB di Homar Leuci.
Scritta così la data riserva dentro il mitico “-105” il mio obiettivo da record.. presagio? coincidenza? Non so; quello che so è che sono determinato a prenderli..
Parto più concentrato che mai… sono tutti con me, anche gli altri atleti mi sono vicini, sento che c’è rispetto cavalleresco per imprese così.. e sento l’energia dei sostenitori.. mi tranquillizzo ancora di più, so che ci sono ce li ho, sono miei, nonostante tutto, e me li merito per tante tantissime ragioni! Parto deciso ma piu fluido, la caduta dura un lampo, un niete, mi sveglio sul piattello, con il cartellino vicinissimo, lo stacco, con aria ancora in bocca a -105 mt. e mi dico: ragazzo ce n’ahi ancora tanta!!! ma è ora di rientrare alla base con il bottino…
nuoto elegante, composto, fluido, e vado su, a buona velocità, rilasso le spalle, rilasso il collo, gestisco l’apnea.. qualche metro e festeggiamo… ultimi 10 mt.. tutto ok, mi praparo alle compressioni, manovra che William nei giorni precedenti mi aveva spiegato, una specie di compressione dell’ossigeno appnea usciti, una sorta di iper ventilazione pressoria per riossigenare i tessuti con 2/3 atti respiratori energici…mi guardo intorno per vedere il braccio, ottimo, sto per riemergere a testimoniare e sancire un tuffo da record, mi aggrappo al cavo con due mani, come un felino che abbranca, faccio due respiri, mi giro verso i giudici, mi levo il tappanaso, ora è la volta degli occhialini, ballo un po’… resisto.. faccio una compressione… la mano sinistra non risponde, io voglio che levi gli occhialini ma lei va da un altra parte… accidenti, non puoi mollare ora!, Homar torna in te ti prego !! tieni… mi riaggrappo con le mani, tutte e due al cavo, ricomprimo, ci sono .. via gli occhialini: I am Ok!! ci sono , ricomincio a sentire tutto ciò che c’è intorno a me, festa e grida di tutti….
I giudici confabulano…. si consultano….: Red card!!!
Lo stupore è generale.. non si sa il perchè… cado letteralmente nell’acqua, le forze mi abbandonano, mi tagliano le gambe..volo a casa ancora con la muta, vedo il video dell’uscita… decido di rivedere la decisione insieme ai giudici, penso subito ad un errore umano… festa rimandata purtroppo…alle 16.00 mi presento dai giudici con 100 dollari e il documento per il ricorso.. Mi mettono davanti al video dell’uscita ufficiale con un cronometro e mi dicono che la red card era dovuta aa fatto che uno dei due Crhono ufficiali segnava 15″ e 04 millemisi, anzichè 15″ del regolamento.
Dopo INNUMEREVOLI tentativi di cronometrare l’uscita, i secondi andavano dai 13″ e 63 millesimi nella migliore delle ipotesi a 15″ e 4 millemisi nella peggiore, hanno deciso all’unanimità di validare la prova..
Sono il nuovo recordman di apnea in assetto costante con -105 mt. omologati dall’AIDA e con -95 mt. il nuovo recordman italiano di apnea in free immersion omologati dall’AIDA.
Sono molto contento di come ho resistito di testa a tutta quest’avventura, e sono conscio delle mie potenzialità nel profondo, ho ricevuto nuovi stimoli e sono pronto a dare il massimo, incrementerò gli allenamenti e mi preparo alla stagione estiva emotivamente e fisicamente altamente motivato per il futuro prossimo.
Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me e continuano a crederci perchè mi danno forza, e ringrazio tutti coloro che mi sono contro e non credono in me, perchè mi danno ancora più forza!
Homar Lueci